Se siete alla ricerca di uno psicoterapeuta è probabile che sentirete parlare di diversi tipi di orientamenti di psicoterapia e di diversi approcci al trattamento. Di fronte a questo vasto panorama è possibile che vi sentiate confusi e vi chiediate:
COME POSSO CAPIRE QUAL E’ L’APPROCCIO GIUSTO PER ME?
Per quanto potrebbe essere rassicurante l’idea che ci sia “l’approccio giusto”, sono fermamente convinta che non esista un approccio che possa essere considerato il più valido in assoluto. Ritengo piuttosto che ESISTANO RELAZIONI TERAPEUTICHE CHE POSSONO ESSERE UTILI A FAVORIRE UN CAMBIAMENTO VERSO UNO STATO DI BENESSERE.
Non potendo dunque fornire una risposta genericamente valida per tutti, cercherò di fare maggiore chiarezza descrivendo l’approccio che utilizzo nella mia pratica professionale: LA PSICOTERAPIA COSTRUTTIVISTA. In questo articolo racconterò cos’è la psicoterapia costruttivista, cosa si intende per sofferenza psicologica e in cosa consiste un percorso di psicoterapia secondo l’orientamento costruttivista.
COS’E’ LA PSICOTERAPIA COSTRUTTIVISTA?
Il tratto distintivo dell’approccio costruttivista è racchiuso nella parola stessa che definisce la caratteristica “costruttrice” della mente umana. Secondo il costruttivismo le persone sono costruttori di significati: ognuno di noi, sulla base delle proprie esperienze, attribuisce agli eventi significati e letture personali.
LA LETTURA CHE NOI FACCIAMO DI NOI STESSI E DEGLI ALTRI DIPENDE DAL NOSTRO SGUARDO. La nostra è una delle possibili “versioni del mondo”: ogni situazione, evento, relazione può essere vissuta, compresa e narrata in differenti modi, tutti legittimi e tutti meritevoli di uno spazio di ascolto e condivisione.
Questo concetto base della teoria costruttivista può essere riassunto nelle illuminanti parole della scrittrice Alda Merini:
“Anche se la finestra è la stessa, non tutti quelli che vi si affacciano vedono le stesse cose: la veduta dipende dallo sguardo”.
COSA SI INTENDE PER SOFFERENZA PSICOLOGICA SECONDO IL COSTRUTTIVISMO?
E’ esperienza comune che, in alcuni momenti della nostra vita, si senta di perdere l’equilibrio che fino a poco prima ci permetteva di comprendere il mondo e di muoverci nelle nostre relazioni: ciò che ci faceva sentire al sicuro diventa una minaccia, non sappiamo dove collocarci all’interno delle relazioni e come muoverci in un mondo che sembra sfuggire dalla nostra possibilità di comprenderlo.
Quando ciò accade è possibile che ci si senta in ansia, persi, disorientati, bloccati, senza speranza, privi di certezze, affaticati, smarriti o con un generale senso di malessere difficile da tradurre in parole. SONO VAI I MODI IN CUI LE PERSONE MANIFESTANO LA PROPRIA SOFFERENZA, TUTTI LEGITTIMI E MERITEVOLI DI UNO SPAZIO PER ESSERE ESPRESSI, ACCOLTI E COMPRESI.
L’origine del disagio viene rintracciato nelle modalità con le quali la persona costruisce e affronta un particolare momento della sua vita ed è proprio lavorando sul modo con cui la persona sta di fronte agli eventi che è possibile costruire un’alternativa allo stato di malessere.
IN COSA CONSISTE UN PERCORSO DI PSICOTERAPIA SECONDO L’ORIENTAMENTO COSTRUTTIVISTA?
Lo scopo della psicoterapia costruttivista è quello di consentire alla persona di COMPRENDERE IL SENSO DEL PROPRIO MALESSERE E COSTRUIRE ALTERNATIVE AL VISSUTO DI SOFFERENZA.
Durante i colloqui si da un senso alle difficoltà e ai vissuti dolorosi: paziente e terapeuta, lavorando insieme “a quattro mani”, esplorano alternative, co-costruiscono nuove possibilità di scelta favorendo l’attivazione di un movimento esplorativo. E’ così che terapeuta e paziente individuano ALTERNATIVE ALLO STATO DI MALESSERE E STARE BENE DIVENTA UN’ALTERNATIVA PERCORRIBILE.
Il principale strumento di lavoro è la stessa RELAZIONE TERAPEUTICA che FAVORISCE NUOVE ESPERIENZE RELAZIONALI. Il processo terapeutico è orientato a produrre una mobilità che permetta di aprire alternative verso il futuro.
Ciò che la persona vive durante il percorso di psicoterapia, è l’esperienza di concedersi la POSSIBILITA’ DI COSTRUIRE UNO SGUARDO DIFFERENTE SU DI SE’, SUGLI ALTRI E SUL MONDO, pur affacciandosi a quella che può sembrare la stessa finestra di prima.